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Il “coatto di Stato”

25 agosto 2013 Lascia un commento
Zaldostanov

Putin riceve il re dei biker e amico, Alexander Zaldostanov

Capello lungo, barba, tatuaggi che arrivano sul collo e spuntano dalla maglia nera, da cui pare non separarsi mai. Come pure dalla sua moto. Nella galleria degli stereotipi sul russo-medio non può non esserci Alexander Zaldostanov, 50 anni, meglio conosciuto come “il chirurgo”. Di lavoro fa il capo di un club di motociclisti, i “Night Wolves”, con cui periodicamente si accompagna anche Vladimir Putin, quando ha bisogno di nuovi impulsi alla retorica del leader macho e inossidabile.

Nostalgico dell’Urss e amico del presidente, di cui loda gli sforzi per “riportare la Russia alla sua grandezza passata”, il 23 agosto questa sorta di “coatto di Stato” ne ha fatta un’altra delle sue. A Volgograd (la ex Stalingrado sovietica), dal palco di uno spettacolo che più kitsch non si può, si è messo a citare con disinvoltura Stalin. Tra veterani della Seconda Guerra Mondiale, ricostruzioni di attacchi aerei nazisti, battaglie di carri armati e un tripudio di canzoni patriottiche e fuochi d’artificio, il biker più famoso di Russia è apparso da un palchetto sospeso in aria, tutto di pelle vestito, e ha recitato davanti a 250mila persone, e in diretta tv, alcune frasi attribuite al dittatore sovietico.
A iniziare è stata una voce fuori campo con accento georgiano (Stalin era nato in Georgia), che ha lasciato la parola a Zaldostanov. “Ci vorrà tempo, ma gli occhi delle nuove generazioni si rivolgeranno ai successi della nostra Patria…Il loro futuro sarà costruito sul nostro passato”, ha concluso la sua performance il re degli harleysti russi. Il testo è tratto dalle conversazioni di Stalin con la rivoluzionaria femminista Aleksandra Kollontai, del 1939. Dalla performance di Volgograd si è avuto il buon gusto di tagliare la parte in cui il dittatore sovietico denuncia il “sionismo” come la forza che tenta di infangare il nome del partito e del popolo sovietico “per vendicarsi dei nostri successi e conquiste”. L’effetto nostalghia, tra il pubblico che sorride orgoglioso, è così assicurato.

Prima dello spettacolo-concerto, Zaldostanov aveva presenziato con Putin all’inaugurazione della fontana ristrutturata “Ballo dei bambini”, uno dei simboli dell’inespugnata Stalingrado durante la Seconda Guerra Mondiale. (Qui photogallery dell’evento da Gazeta.ru)

Proprio le sue posizioni “troppo politicizzate” sono costate al chirurgo non poche critiche da parte degli altri circoli motociclistici del Paese. “I nostri ideali sono musica, moto, tempo libero e donne e non la politica”, aveva spiegato tempo fa Yevgeny Vorobyev, leader del club “Three Roads” in piena polemica col coatto di Stato.

“L’interrogatorio più sexy della mia vita”. Sul sesso orale è guerra tra blondinke

17 agosto 2013 Lascia un commento
Ksenia Sobchak ed Elena Mizulina

Ksenia Sobchak ed Elena Mizulina

No non è come pensate. Non mi sono trovata davanti a un sensualissimo milizioner (a trovarne!!) in divisa, con una lampada da tavolo puntata in faccia, in un commissariato di periferia a rispondere a domande ammiccanti, piene di sottointesi erotici. Difficilmente i sogni diventano realtà. Più facile che si trasformino in incubi, per quanto mi riguarda. A ogni modo, il sexy interrogatorio è toccato a Ksenia Sobchak, blondinka-fashion victim convertita all’attivismo civico e politico, chiamata a rispondere agli inquirenti in seguito a una denuncia per diffamazione avanzata dalla deputata Elena Mizulina. Membro del partito di governo Russia Unita e capo della Commissione famiglia alla Duma, la Mizulina è stata la promotrice della controversa legge contro la “propaganda di orientamenti sessuali non tradizionali”, che punisce con carcere e multe chi promuove i diritti dei gay in Russia. Dopo l’entrata in vigore del testo (a giugno) le sono piovute addosso critiche di ogni genere e sul web è diventata oggetto di scherno e parodie.

"Non ingoiare". Il volto della Mizulina prende il posto di quello della kolkhoziana nel celebre poster di propaganda sovietica

“Non ingoiare”. Il volto della Mizulina prende il posto di quello della kolkhoziana nel celebre poster di propaganda sovietica

La Sobchak si era chiesta, in modo proovocatroio, se per “orientamenti sessuali non tradizionali” la Mizulina intendesse anche il sesso orale e aveva profetizzato una nuova proposta di legge che vietasse anche questa pratica. Insieme alla starlette televisiva, sono stati convocati dagli inquirenti anche l’ex vice premier Alfred Kokh e giornaliste come Elena Kostyuchenko di Novaya Gazeta e Olga Bakushinskii di Lenta.ru. Insieme ad altri attivisti e commentatori, il cui numero preciso non è ancora chiaro, rientrano tutti in quella che è stata definita subito la “lista Mizulina”.
Alla tv indipendente Dozhd (Pioggia), l’8 agosto, la Sobchak ha rilasciato un’intervista, in cui racconta i particolari dell’interrogatorio e confessa ironica come questa storia abbia sconvolto la sua vita privata: col marito non riesce più a fare sesso orale perché, ora, nelle loro menti il concetto è subito associato alla Mizulina (la cui espressione, a metà tra signorina Rottenmeier e Misery non deve morire, a dire il vero turberebbe anche me sotto le lenzuola).
Sul suo blog The Power Vertical, Brian Whitmore spiega come in un anno – dallo scandalo Pussy Riot, alla legge anti-gay – siano cambiati i contenuti del dibattito pubblico in Russia, mentre il Cremlino si è lanciato nella crociata per i cosiddetti valori tradizionali. Il fine, ritengono in molti, sarebbe quello di distogliere l’elettorato dai problemi veri del Paese e dividere l’opposizione.
Sul New Yorker, invece, Masha Lipman mette in guardia chi, osservando la Russia dall’esterno, pensa a un Paese ultra conservatore e bigotto. The country may appear to be fairly conservative, if one looks at its widespread homophobia or public condemnation of irreverence toward Russian Orthodox Church. Yet when it comes to other social habits, such as divorce, abortion, or birth rate, the picture is very different…
Moscakaos non può che schierarsi in difesa del sesso orale e presto scoprirete anche perché.