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Posts Tagged ‘dating a russian’

Dating a Russian / 3 – O dell’eterna lotta tra cavaliere e cavernicolo

21 agosto 2013 Lascia un commento
Dolce e brutale quanto basta, il conte Vronskij nel film Anna Karenina (1967)

Dolce e brutale quanto basta, il conte Vronskij nel film Anna Karenina (1967)

Appena sveglia, Facebook mi regala un interessante articolo che riflette su un tema a lungo discusso con le amiche straniere a Mosca. E realizzo che la sintesi di serate passate a scambiarci impressioni sulle contraddizioni dell’uomo russo e del suo approccio damerino- neanderthaliano alla donna è che non potrai mai scegliere tra cavaliere e cavernicolo. Sei obbligata ad acquistare il pacchetto completo. Paghi uno, prendi due.

Il russo medio risponde a istinti primitivi. Vede il sesso come un favore che la donna fa all’uomo e mai il contrario. Ama di una “tenerezza selvaggia”. E’ maschilista, autoritario e con ogni probabilità violento. Ma solo perché l’amore, qui, si dimostra anche col possesso fisico, sostiene (alla faccia del femminismo!) l’autrice dell’articolo, una russa trapiantata a New York, un po’ troppo indulgente con i suoi connazionali.

Il russo medio ti regala fiori al primo appuntamento, non permette di versarti da sola il vino a tavola, ti apre la portiera dell’auto e paga per te sempre. Non conosce la parola tromba-amica (o la più raffinata “friend-with-benefits”), perché al buon sesso fa seguire impegno e responsabilità, quindi sarai sempre e comunque la sua fidanzata (I can’t help but feel like there’s a certain honor in the Russian man’s understanding that with great sex comes great responsibility…ahahahhahahahhahah).  UOMINI ITALIANI, PRENDETE APPUNTI!

Su come i russi vedono il tradimento, si apre poi un dilemma shakespeariano:  Is it more disrespectful to have casual sex with a girl and not call her your girlfriend, or call her your girlfriend and cheat? The Westerners said the latter, as though it were obvious, the Russian ones said the former, as if that were obvious. Io su questo punto, confesso di essere ancora dibattuta.

Qui il punto di vista delle nostre eroine ‘Kris e Angie’ (geni irraggiungibili nella parodia della russazza) sul tema del “se non ti picchia, non ti ama”. Angie è disperata: il suo fidanzato-oligarca non ha mai alzato le mani su di lei. Ne deduce che non la ama. Con l’amica di botox Kris, si ingegna per trovare il modo di provocare in lui una reazione brutale, degna del vero amore. Decidono di rovinargli la nuova jeep. A cose fatte, Angie chiama il suo uomo e gli comunica l’accaduto. Finita la breve conversazione, attacca il telefono e sospira: “Ha detto che stasera, quando torna a casa mi uccide”. E Kris: “Come vi invidio. Il vostro sì, che è vero amore!”.

Dating a Russian / 2

19 agosto 2013 Lascia un commento
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Anatre al laghetto del monastero di Novodevichy

Pietroburghese (e ridaglie), sassofonista in un gruppo abbastanza conosciuto che suona un jazz rivisitato a metà tra il gipsy e il funky.

Conosciuto ad un suo concerto, mi invita ai successivi, ai quali vado con un paio di amiche.
Alla fine di una performance, dopo gli applausi, scende dal palco, viene da me e mi sussurra:
“E’ stata una serata bellissima, vorrei concluderla con te “–  wow che romantico penso io… che già immaginavo una serata coi fiocchi.
 “Vorrei camminare con te, mano nella mano, per Mosca, tutta la notte “ – wow sempre più romantico… pero uhm… è febbraio, fa -20, dove vuole andare questo qui??
“Sederci su una panchina e dare da mangiare alle anatre fino all’alba “ – ahem…. ribadisco è febbraio, le anatre sono migrate chissà dove, non si puo che ne so, andare a berci qualcosa al chiuso???? E magari dalle anatre ci torniamo a maggio??? Poi insomma prima o poi si sazieranno queste anatre… io amo gli animali.. però ecco… come dire…
Lo so, non sono sufficientemente romantica per l’animo russo… non capisco il loro trasporto, guardo il dettaglio.. però ecco io sono del sud, a -20 altro che serata romantica, come minimo avrebbe dovuto chiamare l’ambulanza per un principio di assideramento… o forse… voleva essere lui a scaldarmi… si vabbe ma non c’è mica bisogno di farmi morire prima, per poi rianimarmi…

Dating a Russian / 1

19 agosto 2013 Lascia un commento
Annunci su come risolvere una volta per tutte il problema dello Zapoj.

Annunci su come risolvere una volta per tutte il problema dello Zapoj

Amico di amici, ci si conosce ad uno di questi concerti estivi in questi immensi parchi che ha Mosca. Si passa tutta la giornata insieme, poi si va a cena e infine a ballare latino americano… ed è li che scatta il primo bacio.

Russo ebreo pietroburghese, ( e si sa quelli di pietroburgo sono l’elite dell’elite, l’intellighenzja per eccellenza, piu artisti nell’animo e meno conformi a schemi fissi).

Il giovincello si ferma a Mosca un paio di giorni, giorni pieni di passeggiate romantiche sui bulevard, discussioni  sul futuro della Russia (Il giovincello è anche attivo sostenitore di Jabloko, partito giovane dell’opposizione), baci e spensieratezza.

Arriva il momento della partenza, baci abbracci e ci sentiamo.

Qualche giorno dopo mi invita a Pietroburgo per un weekend lungo… ci penso un po’ su, ma nemmeno tanto,  insomma, io  a Piter ci ho vissuto, ho degli amici, e d’estate è sempre meravigliosa, quindi prendo al volo un treno e vado.

Da buon russo medio arriva a prendermi in stazione con il canonico mazzo di fiori (che devo dire fa comunque sempre piacere) si va a casa e poi a cena, passeggiata sul lungofiume, bevuta coi suoi amici e quant’altro la città puo offrire durante le splendide notti bianche

Il giovincello lavora in una casa editrice e ha la casa letteralmente invasa di libri, libri ovunque, di tutti i generi, colonne di libri sul pavimento, ma non solo, sui muri di casa, scritti a matita in lunghe spirali (da lui che, in quanto pietroburghese, possiede per definizione un animo artistico) versi di poesie divise per ambiente.

In cucina versi sul cibo e sull potere afrodisiaco di ostriche e champagne, in camera da letto frasi struggenti d’amore, in sala la fa da padrona l’amore per la patria e via dicendo. La cosa, a dire la verità, ha quel fascino che mi manda in visibilio…

La mattina lui va a lavoro e io in giro per i fatti miei, incontro i miei amici, mi godo la città. La sera torno a casa e lui mi dice che deve andare a prendere un pacco in stazione che gli arriva col treno “faccio presto, tu dormi pure ci si vede domattina”.

La mattina però mi sveglio e lui non c’è, ma non solo non c’è, non è proprio rientrato in casa… provo a chiamarlo e il telefono è staccato. Bene (no male, ma che fare?) esco e mi faccio il mio consueto giretto. Di tanto in tanto provo a chiamarlo ma il telefono è sempre staccato. Torno a casa (sua) la sera e nessuna traccia … ora inzio a preoccuparmi… perchè insomma… va bene tutto ma..

Passa un’altra nottata e al mio risveglio lui non c’è.

Immaginatevi la scena, io a casa di questo qui, senza di lui, con lui che è sparito dopo che io sono andata apposta a Pietroburgo per passare un weekend con lui… inizio a pormi delle domande… del tipo.. dovrei chiamare la polizia? Dovrei chiamare qualcuno degli amici in comune che ho a Mosca per sapere cosa fare?

Nel frattempo, passa un altra giornata, meno male a Pietroburgo ho sempre da fare, quando rientro in casa il pomeriggio sento suonare il citofono.. e mi prende il panico…

Io a casa di uno, di cui effettivamente so poco,  lui sparito da 2 giorni, e il citofono che suona. Il primo pensiero è : oddio la milizia, per un controllo, magari hanno trovato il cadavere, magari qualcuno ha notato la sua assenza e ha sporto denuncia. Poi penso .. Oddio magari è la moglie (si perche nel frattempo curiosando in casa ho scoperto che ha una moglie che sta in Germania, e anche un figlio… santa pace) e io mi faccio trovare qui e questa mi uccide in preda alla gelosia…

Decido di non rispondere

Poco dopo entra in casa lui, tranquillo come una pasqua, che candidamente mi dice: “ah sei qui” ( gia sono qui, visto che mi hai invitato a casa tua).. – “andiamo a cena? hai mangiato?”

Io, che non sono donna da scenate.. abbozzo con un ok andiamo a cena.

Durante la cena mi racconta che, una volta ritirato il pacco in stazione, ha incontrato dei suoi amici con cui hanno deciso di farsi una bevuta.. il tempo si sa, scorre veloce in buona compagnia, e loro non si sono accorti che era ormai arrivato l’orario dell’apertura dei ponti (che non chiudono fino alle sei del mattino) e che quindi erano rimasti bloccati sulla riva sbagliata. Che fare… gia che si era li, meglio darci dentro e farsi una serata come si deve.. per cui via a vodka, birra e quant’altro fino a raggiungere lo stato di Zapoj.

Definizione di zapoj (in russo запой ) : Lo zapoj è un’usanza particolare – e molto seria – dei russi. Consiste nel rimanere sbronzi per parecchi giorni senza smaltire la sbornia, vagare senza meta, salire su treni senza alcuna destinazione, confidare i segreti più intimi a persone incontrate per caso, dimenticare tutto ciò che si è detto o fatto. Gli occidentali lo chiamerebbero trip.

Ecco.

Io mi prendo la briga di andare da lui fino a Pietrobugo per passare un weekend romantico e lui cosa fa? Zapoj???????????????

Inutile dire che pagata la cena e accompagnatami a prendere il treno il giovincello non mi ha piu visto.